La WHO stima che l'80 % della popolazione mondiale, includendo 10 milioni di persone affette da dolore moderato e severo, non ha un adeguato accesso al trattamento antalgico. Questa percentuale include 5.5 milioni di malati terminali di cancro e 1 milione di malati affetti da AIDS in fase terminale. Nonostante la morfina potrebbe prevenire questa sofferenza, in più di 150 paesi la disponibilità di morfina è virtualmente inesistente. Una delle cause è il fallimento delle politiche sanitarie di queste nazioni.

Human Rights Watch chiede che l’accesso alle cure palliative sia considerato una questione di diritti umani da parte dei governi e dalle organizzazioni internazionali.

Human Rights Watch è una organizzazione non profit, non governativa  che lotta per i diritti umani. Costituita da oltre 280 membri in tutto il mondo, è nata nel 1978, ed ogni anno pubblica più di 100 report e commenti sulla condizione dei diritti umani.

 

per saperne di più >> http://www.hrw.org/en/node/86033

 

L’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha pubblicato i dati relativi all’incidenza del cancro e dei decessi ad esso correlati nel 2008 a livello mondiale.

Sono stati diagnosticati circa 12,7 milioni di nuovi casi di cancro e 7,6 milioni di decessi.

Per il sesso maschile, l’incidenza neoplastica è più consistente in Nord America, Australia/Nuova Zelanda, stati del Nord Europa, area Occidentale, per l’elevata diagnosi di cancro della prostata.

Così come per le donne, la maggiore incidenza di diagnosi oncologiche si riscontra in Nord America, Australia/Nuova Zelanda, area Occidentale, Nord Europa, per l’elevata diagnosi di cancro mammario.

Mentre le donne che vivono nelle zone sub sahariane hanno lo stesso rischio di morire di cancro di quelle che vivono nell’Europa Centrale e dell’Est.

Le neoplasie diffuse nelle nazioni sviluppate presentano un alto livello di sopravvivenza (prostata, mammella e colon retto), mentre le neoplasie che hanno una prognosi più negativa (fegato, stomaco ed esofago) sono più comuni nelle regioni meno sviluppate.

In Italia, il sesso maschile presenta un’incidenza di neoplasia prostatica del 21,8% rispetto a  tutte le altre diagnosi oncologiche, rappresentando l’8,3% della mortalità da cancro, mentre la neoplasia polmonare (terza causa di cancro) incide con una mortalità del 26,9% sul totale dei decessi da cancro.

La neoplasia al seno nelle donne incide con il 30,2% tra le neoplasie femminili ed una mortalità del 16,3% rispetto ai decessi totali da cancro; invece il cancro del colon retto incide con il 14,8% tra tutte le neoplasie e rappresenta una mortalità sul totale del 12,3%.

Mentre considerando l’incidenza del cancro in entrambi i sessi il colon retto è al primo posto con il 15,2% e una mortalità dell’11,6% sul totale, invece il polmone che rappresenta il 10,8% dei casi neoplastici, ha una mortalità del 19,7% sul totale dei decessi oncologici.

Per approfondimenti >> http://www.iarc.fr/

25 ottobre 2010 - Il Pain e Policy Studies Group (PPSG) ha pubblicato online i dati relativi al consumo di oppiacei a livello internazionale e nazionale acquisiti dal 1964 al 2008 dall’International Narcotics Control Board (INCB), consentendone una lettura agevole e interattiva sul suo sito web.

 Purtroppo però i valori di consumo di morfina odierni testimoniano dati poco confortanti: le nazioni classificate secondo la World Bank come high-income (65 Paesi tra cui l’Italia) rispetto agli altri 3 livelli di classificazione assorbono da soli il 91% del consumo mondiale, rappresentando però il 17% della popolazione totale. Infatti, la popolazione delle nazioni low e middle-income è pari invece al 83% di quella mondiale, ma con un consumo del 9%.

consumo mondiale del 17% della popolazione (in rosso) distribuzione della popolazione rispetto al consumo (dimensione bolle)

evoluzione del consumo dal 1964 al 2008 delle 6 molecole

Per quanto riguarda l’Italia, i dati presentati sono relativi al periodo 1980-2008. Nel 2007 il consumo pro capite è stato di 106 mg di morfina equivalente (ME) quale sommatoria tra sei molecole (fentanyl, idromorfone, metadone, morfina, ossicodone, petidina) contro i 374 mg della Svizzera, i 378 mg della Germania, i 386 mg dell’Austria, i 467 mg della Danimarca oppure i 621 mg del Canada e i 663 degli Stati Uniti, ma in linea con i 96 mg della Grecia e i 90 del Regno Unito.

La molecola più utilizzata è il metadone (78-80 mg/pro capite), a cui segue distaccato il fentanyl (0,39 mg pro capite) e a livelli nettamente inferiori la morfina (2 mg pro capite) e poi le altre cioè idromorfone, ossicodone e petidina.

Per saperne di più...

 

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