Il respiro. Una decisione - Adelphi 1989

Thomas Bernhard nel 1949 ha 18 anni, e viene ricoverato per una malattia in ospedale. Questa malattia è chiamata ”tisi”. L’ospedale in cui si trova per curarsi lo ritiene un ”tra passatoio”, infatti le presenze umane e i processi assistenziali di questo luogo di cura sono espressione di un passaggio verso.

Lì è ricoverato anche suo nonno, e la definizione “tra passatoio” piace molto anche a lui. Per il nonno  questo ospedale sarà veramente “il trapassatoio”, mentre per Thomas sarà l’esperienza che gli consente di avvicinarsi a malati  molto più gravi di lui.

Mentre lui può, dopo lungo tempo, alimentarsi da solo, gli altri malati ”…… erano attaccati a delle flebo, e siccome da lontano i tubi di gomma sembrano fili, io ogni volta avevo l’impressione che i pazienti, sdraiati nei loro letti, fossero marionette appese a dei fili, marionette abbandonate, la maggior parte delle quali non venivano più mosse, se non assai di rado.”

E’ la visione di soggetti evoluti in oggetti.

Quando il giovane Thomas attraversa la camerata, gli pare che “a centinaia i suoni del dolore” si alzano da questi oggetti.

Thomas teme profondamente di dover morire come molti di coloro che ha conosciuto, ed esprime invidia per  quel venditore ambulante che è “trapassato” in breve tempo, molto velocemente. Per lui il ” trapasso” è in realtà la fase finale del processo di trapasso che si sviluppa per tutta la vita.

 

Questa lettura è molto impegnativa perché talmente lucida nel descrivere in modo “asciutto”, e quindi straordinariamente reale, come anche oggi sia difficile per una persona gravemente ammalata sentirsi concretamente presa “in cura” nella sua anima e nel suo corpo.

Biografia

Thomas Bernhard è figlio di una ragazza-madre che aveva lasciato l'Austria per sottrarsi allo scandalo. Ancora neonato, viene affidato ai nonni con i quali vive, prima a Vienna, poi a Seekirchen e a Salisburgo, gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza. Frequenta il liceo classico, che non conclude. A diciotto anni viene ricoverato in sanatorio, dove comincia a scrivere. Pubblica racconti su quotidiani e riviste e, nel 1963, il suo primo romanzo, Gelo, che vince il prestigioso premio Brema. I suoi attacchi alle istituzioni statali e a importanti personaggi politici suscitano e continueranno a suscitare scandalo. A partire dagli anni Settanta si dedica intensamente al teatro scrivendo numerosi testi che il regista Claus Peymann mette in scena quasi sempre con l'attore Bernhard Minetti.

Tra le sue opere principali: Perturbamento, Il nipote di Wittgenstein, Il soccombente, Estinzione, edite da Adelphi.
Il suo teatro è raccolto in cinque volumi da Ubulibri.
Di Thomas Bernhard Einaudi ha pubblicato La partita a carte, Ungenach, La fornace, Gelo e Amras.

Editore: Adelphi

Collana: Fabula

Pagine: 126

Prezzo: 12,50 euro

Anno prima edizione: 1989

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